martedì 22 maggio 2018

Recensione del libro "Dieci azioni per zero rifiuti" di Roberto Cavallo



“La questione dei rifiuti nella nostra civiltà è di una portata enorme, e tuttavia sottovalutata. La leggerezza idiota degli innumerevoli gesti di abbandono di rifiuti nell’ambiente ne è testimonianza.” Così scrive Luca Mercalli nella Presentazione al volume. La gestione rifiuti oggi deve fare i conti con condizioni del tutto nuove. Fino a cent’anni fa ogni prodotto utilizzato dall’uomo era biodegradabile o realizzato con un composto chimico semplice già presente nell’ambiente. I problemi di inquinamento erano dunque temporanei, dovuti a un eccesso di concentrazione locale, destinata a risolversi da sé con il diminuire della pressione antropica. La chimica di sintesi ha poi aperto la strada a prodotti non biodegradabili, bioaccumulabili e tossici a lungo termine. In più, i rifiuti oggi sono pervasivi e si diffondono rapidamente in tutto il pianeta attraverso fiumi, laghi, oceani, emissioni in atmosfera... Ciò che “buttiamo” nell’ambiente dura migliaia di anni e produce danni irreversibili. Mi verrebbe da proporre ai lettori dell’intervista di acquistare il libro e leggere soprattutto i capitoli 9 e 10! Scopriranno innanzitutto che per quanto bene facciamo la raccolta differenziata si può sempre fare qualcosa in più: teoricamente potremmo arrivare oltre al 90%! In ogni caso moltissime amministrazioni sono già oggi oltre l’80% e avere a che fare con solo il 20% di una pattumiera peraltro già messa preliminarmente a dieta è decisamente più facile. Mi piace sottolineare come l’Italia sia all’avanguardia nella gestione dei rifiuti, e far scoprire come esistono industrie in grado di riprocessare l’indifferenziato recuperando ancora quantità significative di materiali (fino al 40%) e trattare meccanicamente la parte restante: già oggi siamo in grado di inviare a smaltimento finale poco più del 10% delle pattumiere domestiche. La crisi ci ha portato verso comportamenti che ambientalisti, economisti, amministratori sensibili in qualche modo avevano preconizzato e sperato si intraprendessero come soluzioni virtuose. La crisi ha fatto in pochi anni quanto per decenni si era in qualche modo sperato. Ora abbiamo davanti una grande sfida: quella di non disperdere comportamenti “costretti” dalla crisi, facendoli diventare un cambio di paradigma, di abitudini quotidiane, facendo sì che l’auspicata uscita dalla crisi coincida con una nuova modalità di gestione dei nostri scarti avendo come obiettivo di ridurli a zero. Dieci azioni per zero rifiuti vuole provare a contribuire a questo cambiamento.
- Alessia Scimone

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